Cennina

Castello medievale

Il Castello di Cennina si colloca su un altura a circa 477 metri sopra li livello del mare, sul crinale che degradando da Monte di Rota verso Capannole domina gran parte della Valdambra e del Valdarno. Il toponimo della località potrebbe derivare dal nome gentilizio etrusco “Accenina” oppure da quello romano “Accennanu”: dunque il nome sembrerebbe indicare la presenza nel luogo di un insediamento antico precedente alla fondazione del castello. La presenza di un insediamento etrusco-romano parrebbe essere confermata dal ritrovamento superficiale, a ridosso delle strutture difensive del castello, di frammenti di ceramica a vernice nera, databile molto genericamente al periodo ellenistico. Durante alcuni lavori di restauro delle strutture murarie, inoltre sono stati rinvenuti alcuni frammenti di coperchi di urnette cinerarie in travertino probabilmente etrusche. Secondo alcuni storici eruditi il centro fortificato venne fondato nella seconda metà del XII secolo in un punto strategicamente molto importante per la difesa del territorio. Il castello divenne parte del Viscontado della Valdambra occupato a vicenda dalle famiglie dei Tarlati, degli Ubertini e dai Conti Guidi. Nelle fonti edite abbiamo notizia di Cennina nella seconda metà del XIII secolo quando l’episcopato di Arezzo intervenne per una ristrutturazione delle strutture difensive castellane; inoltre nello stesso periodo si ricorda la presenza della chiesa di San Pietro de Cenina. I resti oggi visibili sono in gran parte databili al pieno XIII realizzati attraverso una tecnica costruttiva che necessita di un importante investimento da parte della committenza sia per quanto riguarda la fase iniziale di estrazione in cava che per quella conclusiva di cantiere. Del castello attualmente rimangono ampie porzioni del circuito murario, il palazzo, la torre di accesso e alcune parti delle abitazioni, oltre alla cisterna per l’approvvigionamento idrico. L’insediamento possedeva una pianta poligonale interamente circondata da possenti mura realizzate in conci di alberese. Da i dati in nostro possesso parrebbe che il castello avesse posseduto solo due porte: una sul lato sud con relativa torre, mentre a nord è ancora visibile una postierla.
Il palazzo possiede una forma rettangolare ed uno sviluppo verticale articolato su due piani fuori terra. Il palazzo sul lato orientale era munito di una torre quadrangolare ancora visibile nel XIX secolo. L’edificio nella parte sommitale è caratterizzato da ampie aperture sormontate da archi a pieno centro realizzati con conci in arenaria, mentre tutto il resto della struttura è costruito attraverso l’impiego di elementi litici in alberese perfettamente sbozzati e posti su corsi orizzontali. Lungo le mura del settore nord si impostarono le abitazioni del castello ancora oggi presenti, anche se attualmente mostrano caratteri architettonici più tardi, probabilmente databili al XV secolo. Tra le abitazioni e il palazzo signorile è ubicata la cisterna per la conservazione dell’acqua. All’interno del castello doveva trovarsi anche una chiesa, come testimonia un documento del 1336, nella quale si precisa che la riunione della comunità di Cennina avviene in ecclesia Sancti Petri sita in castro dicte Cennine. In un periodo non precisato la chiesa di San Pietro fu trasferita nel borgo formatosi al di sotto delle mura orientali: infatti nelle piante dei Capitani di Parte Guelfa l’edifico religioso è rappresentato non all’interno delle mura castellane, ma nel borgo sottostante. Tale ubicazione rimase invariata fino al XIX secolo, come dimostra il catasto lorenese. Della chiesa di San Pietro, sia quella sita all’interno del castello che quella del borgo non rimangono tracce; l’attuale edificio religioso fu infatti realizzato nel XX secolo.

Il Museo Virtuale della Valdambra è un progetto del Comune di Bucine e dell'Associazione la Valle dell'Ambra